Suore dell'Immacolata

Ricordo gli appelli scolastici quotidiani e l’ordinario : «Presente!» con cui ciascuno di noi rispondeva dal proprio posto.
Ricordo i toni diversi di voce, a volte meccanici, altri assonnati, altri volitivi.
Oggi si ripete lo stesso evento. Ogni mattino il Signore ci chiama a lavorare nella «sua vigna», ad impegnarci nel mondo.
Di fronte ad un giorno sempre nuovo, il Signore ci chiede di essere «presenza».
È importante il posto che occupiamo, qualsiasi ruolo siamo chiamati a svolgere, ma più importante è il modo con cui lo viviamo.
Dal nostro piccolo punto possiamo emanare una luce contagiosa, meglio se costante perché infonde sicurezza.
Il Signore ci ha creati non per essere dei «preziosi soprammobili» ma dei testimoni convinti del suo amore, che è il gesto concreto con cui ci ha regalato la possibilità di esistere.
Il gusto della vita ci fa scoprire la bellezza dell’essere presenza viva, capace di comunicare, di condividere, di indicare una realtà che ci supera ma che non ci è estranea, come è quella divina.
Gustare la vita, assaporare la vita, saperla valorizzare in ogni suo momento è un’esperienza che appartiene ai saggi.
La sofferenza e il vuoto di chi sta sprecando la propria esistenza non trovano paragoni in chi, seppur con dolore, riconsegna a Dio una vita terrena intensamente spesa nel dono e nel bene.
Scegliere l’impegno di essere presenti a se stessi ossia perseguire il fine di essere suoi testimoni sempre, è fonte di grazia e di pace.
Diviene il punto fermo e la novità che ci fa svegliare contenti il mattino per intraprendere nel Signore e con il Signore un nuovo giorno di grazia.
Penso sia questo il motivo per cui il IV Convegno Ecclesiale Nazionale, che si è aperto il 16 ottobre p.v. a Verona, abbia scelto quale tema di riflessione: «Testimoni di Gesù Risorto, speranza del mondo».
La nostra non è una presenza scialba, noi cristiani non possiamo, per costituzione, essere insignificanti.
Il segreto che custodiamo dentro di noi è la grazia di un incontro che ha trasformato e che continua a plasmare la nostra vita.
Cristo ha cambiato la nostra vita e la nostra vita cristiana cambia il mondo: questo è il nostro compito; questo è il dono positivo e prezioso che abbiamo ricevuto e che vogliamo condividere.
Con occhi nuovi guardiamo la realtà che ci circonda, per mettere a disposizione di tutti un cuore ed una visione aperta a riconoscere, nell’oggi, la fedeltà della Sua presenza e allora la nostra non sarà una risposta sonnacchiosa e distratta, soffocata dall’abitudine, ma un servizio gioioso e convinto verso Colui che ci chiama a seguirlo per il bene personale e dei fratelli.
È questa la forza di un’umiltà semplice e mite che, pur imponendosi sacrifici, testimonia nella sua povertà ed obbedienza, la trasfigurante grandezza che la presenza di Dio può operare in noi e per mezzo di noi.
Che la ricerca della «via stretta» ovvero che la ricerca della saggezza di Dio non ci abbandoni mai.
 
 Per il Periodico “Preghiera e Azione” 

Sr. M. Rosangela Sala