Suore dell'Immacolata

Grazie

Reverenda Madre Superiora

Illustrissimi Signor Rettore e Signor Preside

Carissimi Professori tutti,

Grazie.

Una parola per voi, una sola, che può sembrare scontata, ma posso assicurare e so che lo sapete che non è così. Grazie per la vostra accoglienza, il sostegno, il sacrificio, la passione e anche per i rimproveri, preziosi e costruttivi.

L’ora del saluto è giunta: gli anni scolastici scorrono veloci, forse anche troppo. L’esperienza formativa è come un fiume: ha percorsi lineari e tranquilli ma incontra anche ostacoli inattesi che preparano all’immissione nell’oceano della vita. In questi anni, voi avete accompagnato il mio cammino, come le sponde del fiume che si propongono di drizzare il percorso dell’acqua che deve lasciare il segno sul terreno dell’esistenza.

La cultura contemporanea sembra non aver più nulla da dire alle giovani generazioni. La vita è considerata valida solo se raccoglie trionfi e riconoscimenti. Tutto deve essere facile e dovuto, la fatica e il sacrificio sono banditi, l’essenziale è apparire, essere visti e ammirati. La vostra scuola invece si distingue, è fatta di parole e di silenzi, di gesti quotidiani, di rimproveri, di esigenze, di fatica ma di fiducia sempre; tutto ciò educa i giovani alla libertà e permette loro di far diventare la propria vita la propria storia, Formazione dura, ma bella perché vera. La nostra scuola si distingue in un mondo che non vuole giovani educati, perché non vuole giovani liberi.

Illustrissimo Signor Preside, grazie a Lei e al Suo Corpo Docente, l’istituto sa “accorgersi”: Sì, si accorge delle circostanze e delle situazioni che quotidianamente vivono i ragazzi.

Grazie a Lei, Prof. De Polo, per aver arricchito le Sue ore con lezioni di vita.

Grazie a Lei, Prof. Fornaroli, per averci voluto bene “come a dei figli”.

Grazie a Lei, Prof.ssa Bottino, per i Suoi rimproveri sempre volti al bene e per la Sua premura.

Grazie a Lei, Prof. De Angelis, per avermi insegnato, con il Suo particolare carisma, a non accontentarmi mai.

Grazie a Lei, Prof.ssa Caffaratti, per la Sua pazienza costante e per il Suo sopportarci e supportarci.

Grazie a Lei, Prof.ssa Mangini, per avermi insegnato a cogliere e ad amare il “bello”.

Grazie a Lei, Prof.ssa Bertoni, per la Sua preziosa testimonianza.

Grazie a Lei, Prof. Cirimele, per l’immancabile ironia che ha caratterizzato le Sue lezioni e per la Sua attenzione “all’ennesima potenza”.

Grazie a Voi tutti, per avermi insegnato che “la vita è molto più di quell’errore che la società evidenzierà…”

Grazie alla gentilissima Sig.ra Barbara per il Suo invisibile ma preziosissimo lavoro burocratico e a tutti coloro che con cura e dedizione lavorano all’interno della scuola per renderla ciò che è.

Affido a voi mio fratello a me particolarmente caro.

Grata, di tutto cuore

Maria Carolina Poletti