Suore dell'Immacolata

Traguardo e gioia piena

    Carissimi Colleghi;

eccomi qui, sono finalmente arrivata al capolinea! Non mi sembra vero, dopo quasi tre mesi di assenza
forzata! Oggi posso dire di avere raggiunto un duplice traguardo: quello di trovarmi, bene o male,
nuovamente in piedi in mezzo a voi e quello di essere arrivata appagata alla conclusione della mia
esperienza di vita e di lavoro in questa Scuola.

Questo, per me, e un momento bellissimo, perché mi trovo in quello che per tanto tempo è state il mio
mondo, un mondo basato sulla condivisione, sull’affetto, sulla stima reciproca. Ho sempre detto che, tra
queste mura, io sono stata felice ai tempi dell’Istituto Magistrale, ebbene, oggi, posso affermare di esserlo
stata anche da insegnante. Qui, per ben 45 anni, tra scuola e insegnamento, mi sono sentita amata,
compresa, considerata, qui ho conosciuto persone fantastiche che mi hanno dato tanto ed hanno arricchito
 le mie giornate. Pensate che situazione confortante per me, mentre ero docente: vivevo in pieno il mondo
immacolatino, gioivo della presenza delle Suore, stavo contribuendo al supremo disegno di San Roscelli, e
avevo anche !a fortuna, in contemporanea, di collaborare con persone splendide che il destino mi metteva
accanto … Li ho amati tutti, quei colleghi, dal primo all’ultimo, ho sofferto quando alcuni hanno deciso di
andarsene, ma ho gioito quando sono stati sostituiti da altrettante persone meravigliose che hanno
contribuito anch’esse al Grande Disegno. Quanti ne ho conosciuti, in più di 40 anni? Veramente tanti, e
ricordo tutti con affetto e stima.

Ed ora voi siete iI vertice, la cima, la punta svettante del mio iceberg di longeva esperienza … avrei voluto
scrivere e scrivere di ognuno di voi attraverso mille aneddoti, mille episodi vissuti insieme, mille motivi di
apprezzamento, ma non mi sarebbe bastato un quaderno intero! Ho pensato, quindi, di immortalarvi con
una semplice, breve pennellata con la quale mi tornerete in mente tutte Ie volte in cui penserò a voi.
Comincerò da quelli che è come se facessero ancora parte del nostro gruppo, anche se vicende contingenti
Ii hanno allontanati ultimamente da questo ambiente. Ricordo quindi Loredana, la classe, la signorilità e la
finezza fatte persona. Bianca, la mia sorellina, la compagna di viaggio di una vita, più di 20 anni insieme
pieni di rispetto e stima reciproca. Francesca Parodi, un sorriso buono, gioviale, generoso, incastonato in
un visa di pura soavità rinascimentale. Suor Antonella, la presenza confortante, iI buonsenso pratico, le  parole di sostegno sempre e per tutti, la cordialità contagiosa. Ed ora tocca a voi, che siete oggi accanto a me e che sento più vicini che mai! Padre Luca, da ex alunno della nostra Scuola a seguita ed apprezzata guida spirituale dei ragazzi, un dono prezioso del Signore per intercessione di San Roscelli. Roberto, un vulcano in eruzione, appassionato, impetuoso, la “voce ufficiale” della Scuola, squillante e penetrante, ma

affettuosa e benevola. Luca, la sensibilità e la concretezza italiane unite alla raffinatezza e allo stile
britannico. Matteo, l’energia da vendere, iI vigore e la forza, la competenza con cui conquista i ragazzi.
Andrea, non “una colonna” di sostegno, ma iI cemento armato della nostra Scuola, iI punto di riferimento
degli alunni, e non solo per la Matematica. Chiara, potrebbe sembrare severa e intransigente, ma se solo si
scava di qualche centimetro, eccola disponibile e comprensiva. Cristina, l’ironia intelligente, l’invidiabile
competenza logistica di organizzare e pianificare. Luna, iI sorriso e la dolcezza die non conoscono confini, la
piacevole morbidezza della sua amata lingua argentina. Roberta, la perfezione cromatica, gli abbinamenti
indovinati, iI saggio equilibrio, la capacità di far vivere con gusto e trasporto i misteri dell’opera d’arte.
Ginevra, l’estro prorompente, la delicatezza angelica delle dita sul pianoforte, la simpatia trascinante e
irresistibile. Francesca, una ventata primaverile di freschezza, di entusiasmo, di vitalità … trasmette gioia e
buonumore al solo vederla apparire. Maria Pia, solide basi immacolatine gioiosamente proiettate verso
considerevoli altezze di insegnamento moderno e di alta tecnologia. Rossella, la saggezza, la sicurezza
dell’esperienza, la capacità di adeguarsi con naturalezza ad un ambiente poco conosciuto e diventarne
parte attiva e produttiva. Adelaide, l’esserci sempre, per un consiglio, un’esortazione, un sostegno, e

l’esempio della dedizione e dell’impegno di una Immacolatina vera, è la certezza di appartenere alla Scuola,
dl viverla e amarla con tutta se stessa, di porla al di sopra delle proprie esigenze e necessità. E per finire, e qui spendo qualche parola in più, eccomi a colei che ha ricostruito con fierezza e perseveranza la nostra
Scuola, colei che da otto alunni per classe e arrivata ad averne piu di venti in sezioni doppie, che ha
sofferto, sperato, gioito ed è arrivata a vedere esaudito il desiderio di ridare vita ad un progetto che sapeva essere quello in cui sperava, da Lassù, il nostro Santo Fondatore. Sono fiera di esserle stata accanto in quei momenti, da Lei ho imparato tantissimo! In Madre Antonietta ho visto la Religiosa convinta e coerente, la Preside spesso inflessibile e intransigente e ancora più spesso comprensiva e amorevole, la Madre Superiora energica e risoluta, la donna mai doma o sconfitta nei momenti di debolezza, sempre pronta a rialzarsi … aspetti diversi di uno stesso ruolo, che è quello di una persona completa che sente di avere una grandissima responsabilità e vuole esserne all’altezza, non certo per se stessa ma per il bene di coloro che la circondano.

Che dire ancora, carissimi colleghi? Vi ringrazio tutti per quello che mi avete dato e per come mi avete
insegnato a crescere, anche se io ero la più anziana. Vi penserò al lunedì mattina, con un po’ di nostalgia,
quando vi accingerete ad iniziare la vostra impegnativa settimana piena di compiti da correggere, verifiche
da preparare, programmi da seguire, monelli da tenere a bada … ma quando entrerete in classe vi sentirete, ancora una volta, le persone pili felici, e respirerete quell’aria magica che vi farà sentire onnipotenti, pieni di voglia di fare e di trasmettere, pieni di entusiasmo e di desiderio di mettervi sempre alia prova! Magari comincerete con una solenne ramanzina, ma poi vi abbandonerete al piacere di averli tutti lì, davanti a voi, che vi squadrano, vi giudicano, vi approvano o vi criticano, ma che, in realtà, vi chiedono solo di spiegare loro cosa sia la vita … e allora guarderete spesso l’orologio, supplicandolo di andare meno veloce, perché avrete ancora tanto da dire, da dimostrare, da condividere! Non a caso, il nostro è il lavoro più bello e più importante del mondo!

In autunno verrò senz’altro a salutarvi, e se qualcuno non lo troverò gli auguro, comunque, di avere sempre
nel cuore questa parentesi roscelliana che, breve o lunga sia stata, sono sicura avrà senz’altro contribuito
ad una sua positiva crescita, ad un nuovo modo di vedere e raffrontarsi con il prossimo.

Ora tiro i remi in barca, come un pescatore che è vissuto sul mare e per il mare, un pescatore soddisfatto e
conscio che è arrivato il momento di scendere a terra, ma che avrà sempre lo sguardo e il cuore proiettati
verso quell’orizzonte azzurro, affascinante e mai conosciuto del tutto, in direzione del quale ogni mattina
prendeva il largo, pieno di entusiasmo e di speranza!

-A presto, carissimi, vi abbraccio tutti con tanto affetto!

                                                                       Marina Queirazza

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